La vera libertà

“E’ opportuno dire subito perché dedicare un Corso di Studi al tema della libertà. E perché non dedicarlo invece a temi molto più di moda come per esempio alle strategie di successo economico, a come vincere sugli altri, a come sopravvivere da naufraghi in una società-isola sempre più ostile? Perché mettere al centro dei nostri studi una parola così tanto abusata?


Provando a rispondere potremmo dire che non farlo significa rendersi complici della gravissima perdita di senso che si riscontra a tutti i livelli della nostra società.
Perché è da ipocriti e vigliacchi voltarsi dall’altra parte quando tutto intorno frana e pensiamo di poterla fare franca ricorrendo alle solite furbizie.
Perché è sacrosanto ed indispensabile lavorare insieme per provocare una presa di coscienza in chi è ancora interessato a difendere la propria dignità di uomo.
Perché il valore della libertà è riconosciuto soprattutto da chi non ce l’ha.
Perché per amare, meritare, conquistare e difendere la libertà bisogna vivere la tensione eroica di un vita di lotta, di ricerca e conoscenza.
Perché essere libero è diverso dal “sentirsi libero” e non bisogna dimenticarlo.
Perché ciò che per me è acquisito, per il mio prossimo può essere tutto da conquistare. Perché se chiedo ad un paralitico cosa significhi muoversi con le proprie gambe non risponderà come farei io.
Perché se chiedo ad un commerciante o ad un imprenditore perchè pagare il pizzo, con il suo sguardo mi darà il senso di una schiavitù umiliante e di uno Stato per troppo tempo assente.
Perché se chiedo ad un precario cosa vuol dire fare progetti per la vita capirò davvero la servitù provocata dalle logiche politico-clientelari.
Perché se chiedo ad un giovane perché va via dalla sua terra mi parlerà di ribellione, merito e speranza.
Perché se tento di chiedere ad un bimbo mai nato cosa significhi per lui la più preziosa delle libertà, quella di vivere, non potrà darmi alcuna risposta.
Questo è l’orizzonte verso il quale intendiamo muoverci. Dare orientamenti, sollevare degli interrogativi, aiutare a capire meglio la complessità dell’uomo e del mondo che ci circonda, ripartire da noi stessi e dalla nostra libertà interiore.
Attraverso il contributo di illustri personaggi del mondo della cultura, delle istituzioni, dell’economia, della religione e dell’arte offriremo a tutti la possibilità di confrontarsi sui grandi temi del nostro tempo, rifiutando la schiavitù degli schemi ideologici, del non senso, delle banalità della cronaca quotidiana.
Proporremo un dibattito aperto sulla libertà dal bisogno e sulla libertà interiore, sulla libertà per sperare e sulla libertà per fare, sulla libertà dalla paura e sulla libertà dalla violenza. Sulla vera Libertà senza aggettivi.
Proveremo a farlo da siciliani, innanzitutto, aperti al confronto delle idee, ma non disposti a svendere la nostra identità. Senza la paura, così diffusa nella nostra società, di esporci, di perdere vantaggi personali e di dire cose scomode, ma vere. Convinti che la infrastruttura più preziosa di cui ha bisogno la Sicilia è la consapevolezza culturale del suo popolo. Condizione indispensabile di ogni ipotesi di riscatto e libertà. Lo faremo anche interrogando chi ha responsabilità di guida, chi fa opinione, chi è “maestro” sincero e non rinuncia alla verità, chi ha anche idee diverse dalle nostre, ma preserva come indispensabile la sua intellettuale onestà ”.

Bartolo Sammartino


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