Etica, Politica ed Economia

Il fallimento del mercato, il ritorno al reale e i nuovi scenari politici


In un tempo in cui le teorie economiche liberiste del laissez-faire, del mercato sovrano e dello Stato minimo, crollano miseramente sotto i colpi della speculazione finanziaria internazionale, della mancanza di regole condivise, della logica del profitto ad ogni costo, bisogna chiedersi quale sia la soluzione più appropriata per ripensare il sistema.
C’è qualcuno che crede che basti qualche aiuto di Stato alle banche o alle grandi imprese in crisi per risolvere i gravissimi problemi di fiducia nei confronti dei sistemi economici?


C’è qualcuno che ritiene, questa volta, di potere attribuire la responsabilità della crisi globale dei mercati alla concorrenza sleale e ai metodi selvaggi di produzione delle potenze emergenti dell’area asiatica, con la Cina in testa?
Il gotha delle autorità monetarie e di controllo, delle banche centrali, delle agenzie di rating, degli economisti occidentali, compresi quelli italiani, ha fino a pochi mesi fa alimentato le paure sulla concorrenza delle tigri asiatiche, ma non è stato capace di avvertire e proteggere i cittadini risparmiatori dagli sconquassi e dal marcio del sistema finanziario.
Nulla è stato detto su prodotti finanziari di pura speculazione ai danni dei risparmiatori ed emessi da istituzioni finanziarie indicate come massimamente affidabili sino a qualche giorno prima del loro fallimento, nulla è stato detto su un sistema che si regge sulla peggiore finanza che induce le famiglie ad un sempre maggiore indebitamento e che ha infettato tutto il sistema, nulla è stato fatto per impedire le liquidazioni milionarie ottenute da manager pubblici e privati, autori della grande truffa.
In tutto questo, che fine ha fatto l’economia reale? E la politica? Quale formula è pensabile per ridare fiducia e fare ripartire il sistema?
Noi crediamo che dalle risposte a tali quesiti dipenda l’esito del nostro prossimo futuro, anche e soprattutto in Sicilia ed è per questo che abbiamo dedicato il nostro XI Corso di Studi Politici e Culturali al rapporto fondamentale tra Etica, Politica ed Economia.
Siamo convinti infatti che la crisi e la debolezza dei mercati, ma anche dell’intero sistema pubblico e privato non siano altro che la conseguenza drammatica della crisi morale del nostro tempo. Una crisi tanto più profonda quanto più legata al pensiero relativistico, al materialismo più selvaggio e all’incapacità di sentirsi figli dello stesso Dio.
Ecco allora i nostri umili interrogativi: Non è forse maturo il tempo per ritornare al primato della Politica sull’economia, dello Stato sul mercato, delle regole certe e condivise rispetto alla jungla della deregulation? Il ritorno al reale significa anche questo: ripartire dall’economia del territorio, della natura e delle cose vere, dalle sue vocazioni reali, dall’istruzione di qualità, dalle risorse umane, dalle imprese sane ed efficienti e dai veri imprenditori. Bisogna ripartire da un vero ed efficace federalismo che permetta al popolo siciliano di accedere ad uno sviluppo concreto delle sue potenzialità.
Ecco perché suggeriamo nuovi scenari politici basati su un binomio di valori fondamentali: etica e cultura meritocratica. Vogliamo individuare proposte concrete sulle quali misurare le nostre migliori intelligenze ed anche quest’anno faremo il nostro dovere nell’offrire la nostra libertà e non rinunciare a dire la verità.
Ripartiamo dal merito e dalle capacità. Rivendichiamo rigore ed efficienza nella gestione della cosa pubblica per ridurre sprechi, clientele e privilegi e forse anche i nostri giovani ritorneranno a sperare ed avranno un motivo in più per non andare via dalla loro terra.

Bartolo Sammartino


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